Ogni anno, in Italia, per riscaldare le abitazioni si bruciano ingenti quantità di combustibili e si riversano nell’aria migliaia di tonnellate di sostanze inquinanti come ossidi di zolfo, di azoto, di carbonio, le ormai famigerate polveri sottili, ecc.
Il riscaldamento è, dopo il traffico, il maggior responsabile dell’inquinamento delle nostre città.
NON PIÙ DI 20 GRADI
Durante la stagione di riscaldamento, la temperatura media nelle abitazioni non deve superare i 20 gradi (con una tolleranza di 2 gradi in più).
NON RISCALDARE ECCESSIVAMENTE L’APPARTAMENTO
Ogni grado di temperatura ambiente in più comporta una maggiore spesa del 6%.
PERIODO E NUMERO DI ORE
Per gli edifici residenziali il periodo di riscaldamento va dal 15 ottobre al 15 aprile, per una durata massima giornaliera di 14 ore frazionabili in due sottoperiodi.
MENO CALDO QUANDO DORMI
Negli edifici dove esistono sistemi moderni di regolazione del calore (centralizzati con una centralina di regolazione automatica collegata ad una sonda esterna e/o con un sistema di contabilizzazione del calore per singolo appartamento, individuali con cronotermostato) è obbligo di legge, impostare due diverse temperature: una per le ore diurne, comunque non superiore ai 20 °C, e l’altra, a livello minimo, per le ore notturne. Surriscaldare l’ambiente dove si dorme nuoce, non solo al portafoglio, ma anche alla salute.
CON LA CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE NEI CONDOMINI: PAGA DI PIU’, CHI CONSUMA DI PIÙ
Le famiglie che abitano in condominio possono concordare, decidendolo a maggioranza in assemblea, di suddividere le spese di riscaldamento ricorrendo a sistemi moderni di contabilizzazione del calore. In pratica si installano delle apparecchiature che misurano il calore consumato in ciascun appartamento.
Una quota fissa (dal 20 al 50% secondo quanto viene deciso in assemblea) delle spese complessive di riscaldamento viene ripartita tra i condomini in proporzione ai millesimi di proprietà (in sostanza in base all’ampiezza dell’appartamento), il resto viene ripartito in base ai consumi effettivamente misurati.
In questo modo chi consuma di meno, paga di meno. E’ uno stimolo in più per adottare provvedimenti per ridurre i consumi nel proprio appartamento (valvole termostatiche, isolamento termico di pareti e finestre, ecc.).
Questi sistemi abbinano i vantaggi tradizionalmente garantiti dagli impianti di riscaldamento individuali (possibilità di regolare temperature ed orari di accensione in funzione delle proprie esigenze personali) a quelli di un impianto centralizzato (ripartizione delle spese di manutenzione e delle responsabilità relative alla conduzione dell’impianto, maggior rendimento termico).
UN BUON ISOLAMENTO DELL’EDIFICIO CONSENTE DI RISPARMIARE CALORE
Infissi doppi, doppi vetri, controllo degli spifferi, isolanti murari, tetti correttamente isolati, sono elementi essenziali per risparmiare calore. Quando si eseguono questi interventi, le caratteristiche dell’impianto termico cambiano: per avere consistenti benefici, occorre pertanto fare eseguire un completo riequilibrio termo-idraulico dell’impianto.
Le pareti esterne si possono isolare da fuori oppure inserendo uno strato di isolante sul lato interno della parete o nell’intercapedine del muro (vermiculite), quando c’è. Gli amanti del “fai-da-te” potranno cimentarsi direttamente nell’isolamento delle pareti dall’interno, acquistando il materiale necessario (polistirene, cartongesso, ecc.) nei negozi di prodotti per l’edilizia o per il bricolage, mentre per l’isolamento esterno o nell’intercapedine conviene chiamare una ditta specializzata.
I tetti – se la copertura non è stata mai isolata, conviene intervenire subito; se la copertura è stata isolata da più di 10 anni, è opportuno verificare lo stato dell’isolante: deve essere asciutto, non lacerato e aver conservato lo spessore iniziale. Per isolare un tetto, si può fare realizzare a personale esperto una copertura piana con adeguata impermeabilizzazione oppure intervenire sul sottotetto.
In questo caso, se si usa il locale sottotetto, conviene applicare l’isolante in alto seguendo la pendenza del tetto, altrimenti si può isolare direttamente il pavimento del locale.
Le finestre – installare finestre con doppi vetri, cioè serramenti dotati di vetrocamera oppure aggiungere un secondo serramento davanti o dietro quello esistente. Usare vetri a bassa emissività che, all’interno della camera d’aria, hanno uno strato d’argento o altre sostanze in grado di riflettere il calore. Sigillare il profilo del vetro con strisce di gommapiuma o silicone. Otturare con mastice le fessure nei cassonetti delle tapparelle ed inserire, se c’è spazio uno strato di isolante al suo interno.
STOP ALLE FUGHE DI CALORE CON LA COIBENTAZIONE DELL’IMPIANTO
Per ridurre le dispersioni di calore, è molto utile intervenire direttamente anche sull’impianto, coibentando o aumentando la coibentazione, quando è insufficiente, della caldaia e delle tubazioni di distribuzione dell’acqua calda. Gli spessori degli strati di isolante dipendono dal diametro delle tubazioni, dal tipo di isolante o dalla parete che attraversa.
LA LEGGE STABILISCE CHI È RESPONSABILE DELL’IMPIANTO
La normativa stabilisce chi è il responsabile della gestione dell’impianto di riscaldamento e del rispetto di tutti gli obblighi relativi alla sicurezza, all’efficienza energetica e al contenimento delle emissioni. Nel caso degli impianti centralizzati, si tratta dell’amministratore di condominio, mentre, per gli impianti individuali, è chi occupa l’alloggio a qualsiasi titolo (quindi anche il semplice inquilino). Per gli impianti centralizzati l’amministratore condominiale può delegare questo compito al così detto “terzo responsabile” che deve possedere l’abilitazione professionale prevista dalla legge 46/90.
LA MANUTENZIONE: ALMENO UNA VOLTA ALL’ANNO
E’ consigliabile eseguire, almeno una volta all’anno, un intervento di controllo e manutenzione eseguito secondo le indicazioni fornite dal costruttore nel libretto di uso e manutenzione dell’impianto. Gli interventi devono essere eseguiti solo da tecnici qualificati in possesso delle idonee abilitazioni professionali. Un impianto a regola permette di ottenere una maggiore efficacia realizzando significativi risparmi. Tra gli obblighi di legge c’è anche quello di compilare e conservare il libretto di impianto o di centrale.
A Como il teleriscaldamento serve i quartieri di Camerlata, Muggiò e Comosole da oltre 10 anni, recentemente il servizio ha raggiunto i quartieri di Rebbio, Breccia e Borghi.
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